mercoledì 31 luglio 2013

Arrivederci luglio, si parte per un nuovo viaggio: cucina tipica e una meta da indovinare.


Luglio, tralasciando il bene che ti voglio, è stato un mese parecchio intenso.
Ho pubblicato solo un paio di post all’inizio del mese, chiedo scusa ma…ho avuto dei buoni motivi (buoni nel vero senso della parola!).
Avevo da raggiungere il Molise, in auto, per starci meno di 24 ore, non commentate per favore, tutto quello che dovevo dirmi me lo sono già detta da sola ;-)
Il Molise è stupendo e fino a che non lo vedi non ci credi. Punto. Te lo possono raccontare, puoi guardare in rete o i servizi di Linea Verde (per i più coraggiosi), non è la stessa cosa. 
Bisogna andare lì e sentire l’ospitalità della gente, mangiare a quattro palmenti le mozzarelle, i formaggi, le fette di pizza di Palazzo di Campobasso e le paste a colazione.
Di ritorno da Molise sono ripartita ma, questa volta, per lavoro.
Prima e dopo la partenza non cucino molto perché non ho quasi tempo tra lavoro, valigia e cose da fare, durante invece sono coccolata in hotel e mi godo il cibo locale...
Il ritorno verso la metà del mese mi ha sconvolta! Arrivavo dalle Alpi ed il caldo di Milano mi ha presa alla sprovvista, maccome?! Ero partita con il giubbino e sono atterrata con l’umidità della foresta pluviale.
Bene, niente panico: schiscette di insalata di riso integrale e verdure a pranzo (per non mettere fuori il naso fino a dopo le 18.00) e tanta, tanta frutta fresca di stagione (possibilmente offerta dalla pianta di un collega gentile, c'è sempre la zia di un collega che ha una pianta di qualcosa, no?).
Restando in tema di cibo, Laurella e Giro si sono fermati in Molise per una settimana e sono tornati carichi carichi di…??? Prodotti tipici! Evviva, quindi via, di nuovo, rotolando verso sud (come recita uno dei post di Laurella) a goderci un piattone di pasta con la mollica, la pampanella e gli immancabili formaggi impreziositi da una composta di peperoncino.
Con questo arriviamo quasi alla fine del mese, metteteci una gita sulle montagne di Lecco (sempre per sfuggire alla calura) e tantissimi aperitivi ed eccoci qui.
Ho giusto il tempo di radunare le cose, fare lo zaino e poi…SI PAR-TEEEEEEEEE!!
Dove andrò? Indovinate, vi do qualche indizio fotografico, il resto lo scoprirete solo leggendo day by day quello che vi racconterò: come ogni anno, ormai, cibo e viaggio vanno di pari passo! 
Baci! Che sia una buona estate.
 

giovedì 4 luglio 2013

Yogurt fatto in casa con il latte...alla spina!

Allora, ho fatto lo yogurt dopo mesi nei quali mi dicevo "prima o poi.."
Dato che me lo dico per molte cose, forse troppe, non mi credo fino a che non mi vedo :-)
Qualche giorno fa ho scoperto di avere un NaturaSÌ a 5 minuti di bici dall'ufficio, ho comprato una confezione di fermenti lattici (8,5 € per poter fare fino ad 80 litri di yogurt) e poi, come i bambini, sono rimasta in trepidante attesa fino alla sera!
Ingredienti per 1 litro di yogurt (per iniziare, poi si usa un bicchierino di quello fatto per rifare il prossimo)

1 litro di latte crudo (fresco)
1 bustina di fermenti lattici (io ho usato quelli che vedete in foto)

Io ho la fortuna che nella mia città c'è un'azienda agricola che, ogni giorno, rifornisce la casetta del latte. Si può andare lì con la propria bottiglia ed acquistare il latte "alla spina".
Il procedimento può variare a seconda della marca di fermenti che comprerete e dal tipo di latte. Quello a crudo che ho usato io va bollito prima del consumo quindi, l'ho fatto cuocere per 5 minuti, poi l'ho lasciato raffreddare fino a 37 grado, ho riscaldato un pochino per raggiungere e 40 gradi, ho unito i fermenti, mescolato e versato in un thermos che avevo precedentemente sterilizzato (o quasi...). 
L'ho lasciato nel thermos, immobile, per 3 ore, poi ho acceso la luce del forno, con estrema delicatezza ho spostato il thermos nel forno e l'ho lasciato lì, con la lucina accesa per altre 3 ore e poi l'ho messo in frigo per tutta la notte.
rettamente dalla fattoria e non al supermercato, io ho la fortuna che nella mia città c'è un'azienda agricola che ogni giorno rifornisce la casetta del latte. Si può andare lì con la propria bottiglia ed acquistare il latte "alla spina".
Due accorgimenti: attenzione a rispettare le temperature riportate nelle istruzioni. I fermenti che ho acquistato io sono attivi e, appunto, "fermentano" ad una temperatura compresa tra 32 e 45 gradi. Quando vivevo alla fattoria, in Germania, mi hanno insegnato a fare lo yogurt a certe temperature che erano standard e guai a non rispettarle, pena la non riuscita del prodotto!
Attenzione anche ai contenitori, devono essere puliti, asciutti e meglio se sterilizzati. Il ho fatto bollire una pentola d'acqua e ho fatto "cuocere" il thermos ed il suo tappo per 30 minuti (mentre lo yogurt raffreddava). Ho poi spento l'acqua e lasciato raffreddare senza toccarli. Una volta freddo ho messo le due parti ad asciugare su un telo di cotone pulito.
Non sarà il top della sterilizzazione ma è già un buon punto di partenza :-)
Una volta fatto lo yogurt si è conservato per 5 gg.
Se volete rifarlo tenete da parte un vasetto (circa 100 gr) e ripetete il procedimento.
Rifacendolo noterete che si solidificherà più velocemente rispetto alle 8 ore della prima volta. 

lunedì 1 luglio 2013

Cheese cake al lampone per mio padre che va in pensione!

Dopo 41 anni e mezzo di onorato servizio anche mio padre è andato in pensione!
Ovviamente abbiamo pensato ad una festa, a sorpresa, e sono contenta perchè la sorpresa è davvero riuscita!
Pizza, birrette e una cheesecake al lampone.
Mi sono piantonata davanti al supermercato alle 8.00 questa mattina, giusta giusta per l'orario di apertura perché volevo i lamponi freschi e perché la cheese cake ha bisogno di qualche ora per solidificarsi.
Sono tornata a casa e, in un'oretta, l'ho preparata.
Mi ha fatto ridere leggere lo status di un'amica su Facebook "Invecchiare è essere davanti al supermercato prima che apra", per fortuna sono arrivata ed era già aperto...hi hi hi!!!! :-)
La ricetta non è mia, l'ho trovata sul ricettario di Bimby e quindi vi rimando lì per trovarla, ho solo raddoppiato le dosi di ciascun ingrediente.
La torta è piaciuta moltissimo e, mio padre, mi è sembrato contento!
Unico appunto: vorrei trovare un'alternativa vegetariana alla colla di pesce (gelatina alimentare) perchè, curiosando in rete ho scoperto che è estratta dalla vescica natatoria di alcuni pesci o dalla cotenna di maiale....
Ho letto che ce ne sono di vario tipo di natura vegetale, devo solo andare da NaturaSì e cercare :-)