Uscire dall'ufficio a Milano e cenare nella capitale scozzese non è male. Il volo fino ad Edimburgo é stato veloce (2 ore) e tranquillo, mi sentivo come in una bolla, la paura di volare non accenna a diminuire e la sensazione di essere in vacanza arriverà, credo, domani quando lasceremo la città e saremo in mezzo alla natura.
L'impatto con Edimburgo è stato strano, é una città piccola e in pochi minuti dall'aeroporto si arriva al centro. Agosto è mese di festival qui, c'é il Fringe Festival (comedian, teatro), il Military Tattoo (spettacolo che vede esibirsi suonatori di cornamusa in abiti tradizionali, è impressionante, l'avevo visto da bambina ed ancora me lo ricordo) e poi il festival della letteratura, esibizioni per le strade, birra, profumo di cibo, gente sorridente. Bello, davvero.
Dopo aver lasciato i bagagli in ostello ci siamo infilati nelle viette della Old Town. Due parole sugli ostelli del Regno Unito però vanno dette, solo due: sono sporchi :-).
Il ragazzo che ci ha accolto é stato di una gentilezza squisita, per la verità lo sono stati tutti fino ad ora; qui si respira un'atmosfera meravigliosa ed insieme a questa si respira un odore misto tra polvere ed altro che non so descrivere: non mi lamento, si viaggia anche così.
Abbiamo cercato di cenare in un pub ma era già troppo tardi per gli standard anglosassoni, così abbiamo scelto un "non fast food" -ci tengono a sottolinearlo- per un hamburger ed un piatto di patate e semolino con formaggio.
Chissà come sarà essere vegetariani nel paese dell'haggis, ve lo,saprò dire.
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