lunedì 29 agosto 2011

Cous cous con zucchine e gamberetti al curry

L'esperimento islandese è finito, dopo 20 giorni di viaggio e 11 post siamo tornati.
Grazie a chi a letto e commentato, sono molto contenta, grazie di cuore!

Oggi è stato il primo giorno di lavoro e questa sera una bella cenetta ci voleva proprio; fa caldo ma mai troppo per un bel cous cous con zucchine, gamberetti e le mie amate spezie!

250 gr cous cous
2 zucchine medie
500 gr gamberetti 
1 pomodoro grosso
3 cucchiai di farina integrale
olio evo
cipolla 
aglio in polvere
curry
zenzero 
cumino
sale

Il cous cous, come saprete, è semplicissimo da fare: portate ad ebollizione tanti ml di acqua salata quanti sono i grammi di cous cous quindi, nel mio caso, 250 ml.
Appena bolle buttate il cous cous, aggiungete 2 cucchiaini d'olio, mescolate e lasciate gonfiare per 5 minuti, poi riaccendete il fuoco, lentissimo, altri 3 cucchiaini d'olio e fate cuocere, mescolando spesso, per 4 minuti. Pronto!

Tagliate le zucchine a fettine sottilissime (io le faccio così perché cuociono più velocemente e perché adoro chi è in grado di fare le fettine sottili velocemente, ta ta ta ta ta fanno con il coltello e non si tagliano le dita! Vi adoro, voi che siete capaci! Prima o poi ce la farò, altro che Chef Tony e la sua terza serie perfetta!)
Salatele, aggiungete il curry e fatele rosolare, non appena vedrete che sono cotte aggiungete un bicchiere d'acqua e 3 cucchiai di farina integrale. La farina e l'acqua formeranno una cremina che, con il sapore del curry, è deliziosa.
In un'altra padella antiaderente fate scaldare dell'olio, rosolate la cipolla e un pò di aglio, aggiungete un pò di zenzero in polvere, buttate i gamberetti ancora surgelati, dopo 5 minuti il pomodoro tagliato a pezzetti piccoli. 
Insaporite con curry e cumino e fate cuocere il tutto per almeno 10 minuti.
Se i gamberetti dovessero sembrarvi troppo asciutti vi consiglio di allungarli con un po' di latte di riso (Dani l'ha fatto e ha funzionato!)
Ecco il risultato :)




sabato 27 agosto 2011

Day 17 - La penisola di Snaefellsnes: zuppa di pesce e frutta!

Avete presente uno di quei giorni in cui fa freddo, ma tanto freddo, con il vento e la pioggia gelata?
Ecco, in una giornata tanto bella io e Dani abbiamo fatto il giro della penisola di Snaefellsnes, un posto magico (gli islandesi credono che qui sia molto forte la presenza di elfi e spiriti) ed estremamente suggestivo (il "viaggio al centro della terra" di Verne parte proprio dal cratere di uno di questi vulcani).
Lungo la strada abbiamo scelto di pranzare in un paesino che si chiama Rif, la Lonely parlava di un posticino, il Gamla Rif Kaffihùs, gestito da due amiche, entrambe mogli di pescatori, che preparano una zuppa di pesce spettacolare.
Il locale sembra una casa, con un salone, quattro tavolini con delle panche e alcune sedie e un bancone  in legno che ospita alcune torte caserecce, la cucina invece somiglia proprio a quella "della nonna".
La scelta è tra due cibi: zuppa di pesce o pane e formaggio, noi abbiamo optato per la prima...quasi ci siamo commossi da quanto era buona!!! Perfetta, in tutto, accompagnata con del pane fatto in casa e l'immancabile burro salato...volete sapere qual'è l'ingrediente segreto?
Succo e pezzi di pesca! 
Non avevo mai pensato di unire frutta e pesce in una zuppa, invece queste fantastiche signore tagliano a piccoli pezzi cipolla e pesca, poi soffriggono aglio e cipolla, uniscono del pomodoro a pezzi, un pò di acqua, dei cubetti di verdure miste (immagino in base alla disponibilità del giorno) e il loro brodo, la pesca ( i pezzi e anche del succo)  e in ultimo del curry lasciando cucocere il tutto per 30-45 minuti.
Successivamente è la volta del pesce (anche questo varia in base a quello che pescano i mariti al mattino, in genere è merluzzo, gamberetti e molluschi), lasciano altri 10 minuti sul fuoco, aggiungono un pò di panna ed è pronta!

Il pranzo si è concluso con una fetta di torta ciascuno, anche queste rigorosamente fatte in casa: cheese cake con marmellata di ciliegie per Dani e torta alla meringa e panna montata per me...giudicate voi!
                  

Day 13 - Sudureyri: il plokkfiskur, lo stufato di pesce

Sudureyri è un paesino che toglie il respiro. E' molto piccolo, le case sono coloratissime e abbiamo avuto la fortuna di vedere un tramonto meraviglioso, con il sole rosso che si tuffa in mare, oltre quello c'è la Groenlandia.
Per cena siamo stati nell'unico ristorante del paese, il Talisman, che è anche albergo. Quando siamo entrati la cameriera ci ha accolti con un super sorriso, poco dopo vediamo spuntare un ragazzo dal fondo della strada, per scherzo dico a Dani "vedi, sta arrivando il cuoco" e in effetti era lui, convocato d'urgenza vista la presenza di turisti :)
E' stato molto bravo e ci ha preparato un Plokkfiskur con i fiocchi. 
L'avevamo già assaggiato a Husavìk ma questo era decisamente migliore :)
Si tratta di stufato di pesce, merluzzo per la precisione, preparato con patate, burro, farina, cipolla e pepe nero.


E' un piatto della tradizione culinaria islandese, molto semplice ma decisamente gustoso, mi immagino di mangiarlo in inverno, con i vetri della cucina che si appannano per il vapore e le mani ancora gelate dal freddo che fa fuori.
Credo proprio che ci proverò tra un paio di mesi, ho trovato questa video ricetta in cui una signora islandese spiega come ottenere un plokkfiskur delizioso!
ps. Avete notato la "tovaglia" che si intravede sotto il piatto? Ecco...è pelle di pesce, così come i menù, scritti su un foglio di carta e ricoperti di pelle!!!

lunedì 22 agosto 2011

Day 11 - Glaumbær: i dolci islandesi

Come anticipato ieri eccoci arrivati a Glaumbær ed al momento del confronto con i dolci islandesi: non vedevo l´ora! :)
Prima abbiamo visitato la fattoria, costruita interamente in torba nel 1700 e perfettamente conservata, poi ci siamo diretti all´Áskaffi, il caffé di cui vi ho parlato ieri, famoso per i dolci.
Sembra una bomboniera per turisti, uno di quei posti che generalmente non amo.
É una casetta legno di fine ´800 che conserva al piano superiore arredi ed oggetti d´epoca mentre al piano inferiore é stato ricavato il caffé.
Le cameriere sono in abiti d´epoca e servono bevande e dolci in tazzine e piattini in ceramica finissima...tra zaino, guantoni di lana e macchina fotografica al collo avevo il terrore di rompere qualcosa al minimo movimento!
Nonostante le premesse l´accoglienza é stata ottima e bbiamo bevuto un buon kaffi..


..ed assaggiato degli ottimi dolci!
Abbiamo scelto dei Pönnukökur, simili alle crepes, si possono mangiare arrotolate con lo zucchero oppure piegate in quattro (come queste) e farcite con panna e marmellata di rabarbaro, ci credereste se vi dicessi che erano una bontá?! 
Non contenti abbiamo assaggiato anche una fettina di Vinarterta (o brúnterta) ovvero una torta a strati tipica del periodo natalizio, pare che gli islandesi abbiano iniziato a preparare questo dolce nel 1875, la data cosí precisa é data dal fatto che la nascita di questa torta coincide con l´introduzione delle cucine a carbone.
Aiuto...questi kaffi stanno diventando la mia rovina in termini di linea! :)
Le torte e i dolci sono tutti meravigliosi e il freddo e la pioggia invogliano a fare una sosta per un caffe´ caldo ogni due ore! Come si fa a bere solo il caffé!?!
Domani si va verso i fiordi occidentali...speriamo ci sia il sole :)

domenica 21 agosto 2011

Day 10 - Husavík: le balene e la torta al cioccolato

Ce l´abbiamo fatta!!! Oggi, nonostante il mare mosso e la pioggia, le barche sono uscite e abbiamo visto le balene...fanno commuovere da quanto sono belle e maestose!
Lasciamo perdere le tre ore e mezza di navigazione in mare aperto con pioggia incessante, freddo assurdo e onde alte tre metri...posso dire con certezza di non aver mai sofferto il mal di mare prima di oggi! In ogni caso ne é valsa la pena, totalmente :)
In barca, sulla via del ritorno, offrivano cioccolata calda e dolci ma né io né Dani avevamo la minima voglia di cibo...volevamo solo asciugarci e scaldarci!

Ringraziamo la meravigliosa e gentilissima proprietaria del Bakka Café che ci ha offerto una cioccolata calda con panna e torta al cioccolato strepitose!
Credo che la passione per i dolci sia molto forte qui, anche nei paesini piú piccoli con micro-supermarket annesso al benzinaio-ufficio turistico i dolci freschi non mancano!
La guida parla di un posto, Glaumbaer, famoso per la sua fattoria ditorba perfettamente conservata e per una caffetteria nella quale servono dolci tipici...domani ci andremo!

giovedì 18 agosto 2011

Day 9: Husavík: stufato di pesce e salmerino affumicato

L´esperimento di cucina islandese continua, anche oggi piove e fa freddo, veniamo da due giorni in paesini di massimo 100 abitanti e trovarci ad Husavík -che ne ha ben 2300- mi fa sentire in cittá, non mi piace tanto.
Abbiamo tentato di uscire in barca per avvistare la balene oggi ma, a causa del maltempo e del mare mosso, non hanno fatto salpare le barche, ci riproveremo domani (la foto che si vede qui l´ho scattata, male, ad un pannello del museo delle balene)
A Husavík ci sono tre posti in cui poter cenare, tutti e tre sono al porto e offrono specialitá di pesce...quindi abbiamo provato il Gamli Baukur che, a detta della Lonely Planet, incontra il gusto di islandesi e turisti.
Per la prima volta da che siamo qui non sono soddisfatta di ció che ho provato.
Ero molto indecisa, non c'era nulla che davvero mi piacesse e cosí mi sono affidata ai consigli della cameriera: filetto di salmerino artico affumicato servito con pane nero, burro salato, caviale e una salsa spruzzata di aceto.
Il sapore di affumicato é molto forte e la salsa all´aceto rende il pesce acidulo nonostante il gusto deciso del pane nero: decisamente non fa per me :)
Dani invece, piú saggio, ha provato uno stufato tradizionale di pesce, che poi si é rivelato essere uno sformato al sapore di pesce, broccoli e patate dalla consistenza cremosa e dal sapore molto delicato.
All´uscita del locale c´era questa targa in ottone...

domenica 14 agosto 2011

Day 8: Borgarfjordur Eystri, alcolici e le polpette di pesce mega mix

Finalmente, dopo giorni di ricerche, oggi Dani ha trovato un Vin Búðin aperto!!
In Islanda, come in altri paesi del nord europa, gli alcolici sono costosissimi inoltre qui nei supermercati si trovano solo quattro marche di birra, tutte con gradazione 2,5, il resto no! Lo si compra nei Vin Búðin, delle enoteche, il punto e´ trovarli e che siano aperti!
Lo sono solo poche ore al giorno e mai in concomitanza con il nostro arrivo, non sono sempre visibili, a volte sono all´interno di un altro negozio (una volta ne abbiamo trovato uno dentro un negozio di sport, altre volte sono dal benzinaio, altre all´ufficio del turismo!
Finalmente ad Egissfjordur le coincidenze hanno voluto che fosse aperto proprio mentre ci passavamo davanti.
Oltre a qualche birretta "seria" abbiamo preso uno degli alcolici tipici dell´isola, si chiama Brennivín, é un distillato di patate aromatizzato ai cardi e gli islandesi lo chiamano "la morte nera"...non e´male, ma e´moooolto forte!!

Il paesino in cui siamo ora e´ davvero sperduto (se vi va date un´occhiata a Borgarfjordur Eystri ) piove e fa freddissimo, quindi ci siamo rifugiati in un caffé, si chiama Alta Café ed é un mix tra una caffetteria, un pub e un museo, vende anche pietre, articoli in lana e artigianato locale.
Il caffé é self service cosí come i dolci, ho assaggiato un ottimo biscotto al cacao e cocco con un tazzone di caffé fumante.
Dato che il locale alle 20 chiudeva abbiamo preparto una cena in ostello provando un altro prodotto che da giorni ci perseguita: le polpette di pesce mega mix!
Da giorni le vedevamo cucinare da altri e ci chiedevamo cosa fossero. Il pacco é sottovuoto, contiene 8 polpettine, gli ingredienti sono tutti in islandese, abbiamo individuato pesce e patate...gli altri non si é capito nemmeno mangiandole ma vi diró che non erano niente male :)
 Domani si parte per Husavík, speriamo di riuscire ad avvistare qualche balena :)

sabato 13 agosto 2011

Day 6: Reyðarfjörður: zuppa messicana...con pochi pulcinella di mare

Reyðarfjörður é un paese snobbato dalla guida, ma noi ci siamo fermati lo stesso e sono contenta della decisione :)
Stiamo in un ostello meraviglioso, composto da 2 casette in legno, con sauna e vista sul mare.


Arrivati qui abbiamo scoperto che il marito della signora che gestisce l'ostello ha una barca e su richiesta porta gli ospiti a cercare i pulcinella di mare...sapete cosa sono? Degli uccellini carinissimi, goffi, con il becco colorato.
Tra pochi giorni, verso il 15 agosto lasceranno l'Islanda quindi questi sono gli ultimi giorni per poterli trovare in mare intenti a pescare o appollaiati sulle scogliere.
Abbiamo chiesto a questo signore,identico a Anthonty Hopkins, di portarci...non mi aspettavo tutto quel freddo (a detta sua c'erano 4 gradi) ma ne e'valsa la pena perché i pulcinella sono proprio tenerelli!!
Ne abbiamo visti pochi e solo mentre pescavano, ci siamo avvicinati alle scogliere ma di pulcinella nemmeno l'ombra, sono comunque felice di averli visti, magari ci andrá meglio nei prossimi giorni a Borgarfjörður


Siamo rientrati in paese verso le 22, stanchi e infreddoliti e la signora che gestisce l'ostello ci ha dato due possibilitá per la cena: zuppa di aragosta o zuppa messicana, entrambe accompagnate da pane caldo e burro salato.
Avendo gia' provato la prima ieri a Hofn abbiamo scelto la seconda, a quanto pare la zuppa messicana piace molto agli islandesi, l'abbiamo trovata in tutti i posti in cui abbiamo cenato...decisamente l'ideale per scaldarsi dopo due ore al freddo :)

venerdì 12 agosto 2011

Day 5: Höfn, il paese dell'aragosta

Mi rendo conto che sto facendo fatica ad iniziare i post, vorrei raccontarvi mille altre cose oltre all'aspetto culinario! 
Oggi abbiamo visitato un posto meraviglioso: la laguna ghiacciata di Jökulsárlón, vi metto il link, se vi va date un'occhiata, per la prima volta sono stata su una barca con ruote, prima si va su sterrato e poi ci si tuffa in mare, in mezzo agli iceberg!! 


Lasciata la laguna siamo ripartiti verso Höfn, la capitale islandese dell'aragosta (non lo dico io, lo dice la guida!!)
Visto anche il freddo (stasera ho sfoderato il cappellino di lana) ci siamo fatti tentare dal Kaffi Hornið e dalle sue zuppe strepitose:
all'aragosta per Dani

 e per me invece zuppa di agnello

Per accompagnarle abbiamo preso delle fette di pane..all'aglio e formaggio fuso! (a sx nella foto)
Non amo l'aglio, non lo uso mai per cucinare, ma qui andava provato :)
Ah, qui ad Höfn in luglio fanno il festival dell'aragosta :) io non ce la faccio a mangiarla...avete presente la puntata dei Simpson su Pizzicottina? Ecco...mi vien da piangere se ci ripenso!

Day 3: Gulfoss e Kirkjubæjarklaustur: sandwich con vista e liquori alla liquirizia

Oggi é stata una giornata di spostamenti, da Reykjavik a Kirkjubæjarklaustur.
Colazione all'aperto nel giardino dell'ostello e poi partenza per il sud dell'Islanda.

Una cosa molto carina che non in tutti gli ostelli si trova é la possibilitá di avere in cucina dei cestini privati, o private basket, in cui mettere il proprio cibo (e state certi che nessuno ve lo toccherá), oppure dei cestini per il free food nei quali lasciare il proprio cibo a disposizione degli altri
Ma torniamo a noi, lungo il percorso verso Kirkjubæjarklaustur ci siamo fermati per un pic-nic alle cascate di Gulfoss, é stato un pranzo meraviglioso, soprattutto per la location!

La cena a base di hamburger con patate é stata gentilmente offerta da Systria Kaffi, un pub/caffé molto carino a Kirkjubæjarklaustur.
Il posto e' molto carino e ne vale la pena anche solo per bere un bicchierino di Opal o Topas, due liquori tipici a base di liquirizia, la differenza tra i due, secondo la cameriera é che il primo dovrebbe essere piú dolce del secondo, in realtá sono entrambi dolcissimi e molto buoni, ovviamente se vi piace il sapore di liquirizia :)


giovedì 11 agosto 2011

Day 2: Reaykjavik, ho assaggiato lo squalo putrefatto

La giornata e'iniziata con una colazione in ostello, a base di pane integrale, prosciutto e formaggio, insomma..un toast :)
Abbiamo proseguito con il giro di Reykjavik e verso l'ora di pranzo Dani mi ha letteralmente trascinata in quello che lui ha ribattezzato "il mercato del pesce", che é in realta'il "mercato delle pulci", nella zona del porto.
Oltre a vestiti e libri vende anche carne, pesce e pane; Dani ha assaggiato TUTTO e stava per comprare qualcosa di interiora di montone, l'ho fermato appena in tempo...in tempo per far sí che si accorgesse di essere accanto alla bancarella in cui vendevano l´hakarl, lo squalo putrefatto,una delle specialitá nazionali.
  

Volevate non comprarlo e assaggiarlo? Certo che no, e cosí ecco il nostro primo e spero ultimo assaggio di carne di squalo :)
Dani ha annusato e poi gnam, 3 pezzi di seguito!
Al terzo pezzo ha ammesso peró di sentire ormai solo il sapore dell'ammoniaca :)
Io ci ho provato, giuro, ma solo mezzo pezzettino...é veramente disgustoso!!
Sembra di mordere la spugnetta per il fondotinta ma, appena addentato, rilascia un liquido freddino che sa di ammoniaca...
Per fortuna accanto al mercato c'era Bæjarins Beztu conosciuto come il miglior hot-dog d'Islanda
70 anni di storia e un super hot-dog con cipolla croccante e Remulade Sauce, molto, molto buono :)

Day 1 - Reykjavik: l'esperimento culinario islandese e' iniziato!

Siamo in Islanda!! Nei prossimi giorni vorrei cercare di raccontarvi questo viaggio dal punto di vista dei cibi e di cio' che ruota loro attorno.
 Avro' altri luoghi e altri modi per parlarvi dei posti che vedremo, qui si parla di cibo, no? ;-)

Pronti???
Step uno, il supermarket, dove abbiamo preso qualcosina per avere una micro scorta di cibo per i prossimi giorni
Naturalmente abbiamo trovato alcuni prodotti che Dani vuole ASSOLUTAMENTE comprare: l'agnello in salamoia
e dei misti di pesce sottovuoto abbastanza curiosi (quello bianco era sicuramente baccala', l'altro lo  ignoro...ma avro'modo di informarmi :) )
Arrivati a Reykjavik ci siamo sistemati in ostello e siamo usciti per gironzolare ed avere un'idea della citta'
Abbiamo vagato per un po', la luce cosi' intensa inganna e ci siamo resi conto che fossero le 21.30 solo perche' il cameriere del locale in cui speravamo di cenare ci ha guardati sconsolato dicendoci che la cucina era gia' chiusa. 
Ci ha proposto una "Soup in Bread" come unico piatto disponibile e naturalmente lo abbiamo accettato...per fortuna...era buonisssssimo!
 

Zuppa di piselli, mais, carne di manzo e spezie, servita in un pane tondo e scavato.


Ci siamo mangiati tutto...anche il panone!
Il posto e' molto carino, in legno scuro, accogliente, si chiama  Suarta Kaffið, e' sulla via principale